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Normandia, ricordi di guerra e impressioni d'arte

di Donato Sinigaglia

giornalista


Ciò che colpisce è la varietà dei colori: i verdi, i blu e i grigi si fondono perfettamente con i viola, i rossi e gli arancioni che sono offerti da una natura generosa. Non a caso la Normandia è la culla dell’impressionismo, che trova in Claude Monet una delle sue massime espressioni. Una vacanza in questa regione è immancabilmente destinata a lasciare il segno. Qui storia, arte e cultura s’intrecciano e fanno da filo conduttore per scoprire i luoghi della memoria, che vanno dalla guerra dei Cent’anni allo sbarco degli Alleati per la liberazione dal nazismo. Tappa d’obbligo è Caen, nata in epoca romana, fiorisce durante il Rinascimento: lo testimoniano lo splendore del palazzo Escoville, così come le case in panelli di legno dei Quatrans e della rue Saint.Pierre, che sono state risparmiate dai bombardamenti. Caen svela le sue ricchezze a quanti sanno alzare gli occhi e prendere il tempo di vivere. Bisogna avventurarsi con curiosità nei suoi quartieri antichi e scoprire come il passato emerge ovunque. Nel centro della città c’è il castello ducale, una delle cinte fortificate più imponenti d’Europa. Si possono ammirare le vestigia del palazzo del Duca-Re Guglielmo il Conquistatore, la sala dello Scacchiere e la chiesa di San Giorgio. L’abbazia di St Etienne, gioiello d’architettura romanica e gotica, custodisce la tomba di duca Guglielmo. Conosciuta come l “Atene normanna”, la città si è trovata al centro del “D-day”, con la sbarco e la decisiva battaglia per la liberazione della Francia e dell’Europa che vide impegnati complessivamente 3 milioni di soldati. A testimonianza di quei tragici eventi c’è il museo Memorial, il centro di documentazione più completo d’Europa, che ogni anno richiama 400 mila visitatori da tutto il mondo. Sostando negli spazi riservati alla Guerra mondiale, allo sbarco, alla battaglia della Normandia e Berlino al centro della Guerra Fredda, si ha modo di capire e, soprattutto, di riflettere sulla follia umana prima e dopo il 1945. Dal Memorial partono i bus che portano alla spiagge dello sbarco, immortalate nei film “Il giorno più lungo” e “Salvate il soldato Ryan”, disseminate ancora di bunker e postazioni fortificate.

E’ un appuntamento con la storia: Utah, Omaha, Gold, Juno, non sono nomi casuali ma ricordano le divisioni americane, canadesi, inglesi, polacche, che hanno pagato un altissimo tributo di vite umane. Comprendere e commuoversi: è quanto si prova visitando il cimitero americano di Colleville-Sur-Mer: 9387 croci bianche in marmo di Carrara perfettamente allineate e un giardino dei dispersi in cui sono incisi i nomi di 1557 soldati, che sovrasta la spiaggia di Omaha invitano alla meditazione. L’Europa libera e democratica di oggi è nata soprattutto dal sacrificio di quei giovani venuti da oltre Oceano.

Tappa da non saltare è Sainte Mére de L’Eglise, dove sul campanile della chiesa s’impigliò il paracadute del soldato John Steel che rimase tutta la notte appeso, assordato dal suono delle campane, assistendo ai combattimenti lungo le vie della cittadina. Venne salvato all’indomani. Un paracadute con un manichino appeso al campanile ricorda l’episodio, mentre i dettagli dell’operazione sono raccontati nel museo cittadino.

Ma la Normandia non è solo ricordo di guerre e distruzione. Deauville e a Trouville sur Mèr, sono due cittadine eleganti che ricordano la Belle Epoque. La prima vanta due ippodromi dove si disputano prestigiose corse, e molte ville appartenenti all’alta borghesia parigina e mondiale. Città elegante, ma con un’anima più vissuta è Trouville sur Mèr: vanta un importante centro peschereccio e con orgoglio espone, fino a novembre, sul molo le opere di molti pittori impressionisti che qui hanno soggiornato e si sono ispirati.

Poco lontano, c’è Honfleur, grazioso borgo che ha conservato le sue orini marinare, Nel 1824 ha dato i natali a Eugène Boudin, a cui è dedicato un museo. Passeggiare lungo il porticciolo dominato ancora dalla fortezza che lo difendeva o lungo le pittoresche strade dove si affacciano le case a graticcio è come immergersi nella storia: 37 ettari della città sono luoghi protetti. L’Enclos è l’emblematico quartiere dove ci sono la chiesa di Saint-Etienne ed i Granai (XVII secolo) un tempo depositi di sale per la pesca, oggi luoghi di esposizioni, concerti e seminari. Nel cuore di questo sobborgo dei marinai si trova un edificio unico: la chiesa di Santa Caterina (XV e XVI secolo), con due grandi navate gemelle, che ha il primato di essere la più grande chiesa di Francia costruita interamente in legno dai maestri d’ascia del porto, con un campanile, staccato, pure in legno che è il museo d’arte religiosa. La storia della chiesa risale alla guerra dei Cent’anni. Da visitare anche i musei di Etnografia e della Marina. Una sosta, meglio l’attraversata, la merita il Ponte de Normandia, il ponte sospeso più grande d’Europa capace di resistere a venti che soffiano a più di 300 km orari. Lungo 856 metri, collega Honfleur a Le Havre.

Per capire l’influenza degli impressionisti, tappa obbligo è Giverny, lungo la Senna dove c’è la casa-labotratorio del grande artista Claude Monet. Circondata da un giardino costruito e curato dallo stesso Monet da cui poi s’ispirava per i suoi quadri, oggi è un museo che merita di essere visitato se non altro per il trionfo di colori e profumi della grande varietà di fiori e per le atmosfere romantiche care a Monet e che ancora sa suscitare a chi ha un’anima sensibile.



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